(Tesi di Laurea-Conclusione Finale – 2014 – Università Nazionale di Córdoba Argentina )
Parole chiave: Core training – Allenamento stabilizzatore -Test Stella – Contesti stabili, instabili- Equilibrio dinamico – Engramma anticipatorio.
Da un primo lavoro statistico; la misura complessiva della prova attraverso la media aritmetica, e confrontando i risultati dei test di pre-allenamento, con quelli di post-allenamento, e infine, confrontando i risultati attraverso grafici e diagrammi dei due contesti che hanno plasmato i gruppi “stabili ed instabili“, abbiamo tratto le nostre rispettive conclusioni.
La prima ipotesi è stata confermata: il Core training ovvero l’allenamento stabilizzatore , che è durato dieci settimane, con una dinamica di tre stimoli ogni quindici giorni, di circa venti-trenta minuti, ha migliorato “il test della stella” nella squadra di basket U23 Sport Club Villa Allende Cordoba Argentina; Questo test ha le caratteristiche di equilibrio dinamico. Ricordiamo che abbiamo considerato la media aritmetica delle due gambe, che a sua volta ci dava la media aritmetica generale del test. É chiaro che non ci siamo soffermati su un’analisi approfondita delle diverse direzioni del test, perciò attraverso una misura globale, si è potuta effettuare la possibilità di concentrarsi sulla domanda di ricerca.
Test stella
E’ necessario affermare che non c’è ancora alcun parametro di buona, discreta o scarsa misura nell’equilibrio dinamico di questo test (dal momento che ci sono alcune variabili endogene), e il nostro compito non è quello di crearle, perciò dobbiamo chiarire che l’altezza e la lunghezza in cm della gamba, sono variabili che hanno influenzato il test in ciascun allievo.
Domanda di ricerca:
Quali effetti in equilibrio dinamico si osservano, attraverso la realizzazione della metodologia del Core training nei contesti stabili ed instabili? Ovvero migliora, peggiora o rimane uguale l’equilibrio dinamico in ciascuno degli allievi dopo l’allenamento stabilizzatore in contesti diversi?
La risposta è “Sì”, migliora l’equilibrio dinamico dopo l’allenamento del Core Training.
La teoria ci dice che l’obiettivo principale della sua implementazione è creare, modificare modelli di engrammazione tale che l’attivazione stabilizzatrice dell’asse lombo-pelvica, attui l’anticipazione nelle sollecitazioni propulsive degli arti superiori, inferiori, e delle loro possibili combinazioni. Inoltre, che questi modelli si possono trasferire ad attività sportive e alla vita quotidiana. Il “Core training” è un allenamento preventivo al cento per cento, non solo per gli atleti, ma anche per gli sportivi amatoriali e per il resto della popolazione.
La nostra seconda ipotesi è stata anche verificata, l’allenamento stabilizzatore ovvero il Core training, in contesti instabili, su strumenti come il Bosu, Trx, Swiss Ball, Carrello con ruote multidirezionali, migliora ancora di più l’equilibrio dinamico in confronto a quelli in contesti stabili, “senza strumenti destabilizzanti”. La teoria ci dice che cercando disequilibri dinamici, per perturbazioni esogene a causa di dispositivi instabili, il risultato sarebbe un “equilibrio dinamico”; così è stato confermato ed osservato che il volume totale del core training instabile, tradotto in tempi di realizzazione, è stato superiore in confronto al gruppo stabile (Attenzione; esercizi, serie e ripetizioni erano gli stessi in entrambi i gruppi, ma con la particolarità che uno aveva dispositivi instabili, l’altro NO). Questo si deve al fatto che la prestazione è stata più complessa, ed era più necessaria una stabilizzazione per un migliore equilibrio dinamico, ovvero un migliore controllo motorio.
Il contesto instabile allena esclusivamente la propriocezione: sistema responsabile per la fornitura di informazioni che contribuisce alla percezione complessiva che abbiamo del nostro corpo a riposo, e in movimento, ovvero, riteniamo che sia un sistema sensoriale fondamentale per il nostro equilibrio dinamico. Ecco perché una delle cause della differenza percentuale di miglioramento in entrambi i gruppi, è dovuto al fatto che il Core training in contesti instabili migliorò ancora di più la propriocettività delle fasce (lamine strutturali dei muscoli responsabili dell’invio di informazioni al cervello, per migliorare le espressioni di forza e di controllo motorio). Così con questa ricerca, siamo in grado di trarre alcune conclusioni. Non dobbiamo cadere nell’arroganza di dire che il contesto instabile è meglio di quello stabile nei confronti del il “Core training” e dell’equilibrio dinamico. Lo importante è capire che tutti e due i contesti, ci servono metodologicamente della stessa maniera, dato che si trovano allievi con caratteristiche diverse (età, esperienze precedenti, livello neuro-muscolare, ecc). Inoltre non stiamo affermando che “il core training in contesti stabili” non allena la propriocezione, soltanto stiamo dimostrando che con contesti instabili viene sollecitata ancora di più, e quindi rende possibile un maggiore miglioramento dell’equilibrio dinamico.
Dunque, l’equilibrio dinamico è una sottile relazione reciproca stabilita tra forza e flessibilità in ciascun nucleo articolare, nel modo in cui l’azione neuromuscolare provoca lo spostamento del baricentro dalla linea di gravità, e l’attivazione di tutti i sistemi analizzatori, ma in particolare la propriocezione e la visione devono essere adeguate per il rapporto tra forza e flessibilità che allo stesso tempo costituisce l’equilibrio dinamico. Per questo motivo, è importantissimo che il core training sia accompagnato con sedute di flessibilità. Abbiamo notato che alcuni allievi “accorciati muscolarmente” presentavano difficoltà nell’ampiezza dei movimenti necessari per aumentare la misurazioni dei tests effettuati. Il caso più evidente è stato Gerónimo González, l’unico che non ha migliorato la misura complessiva.
Per quanto riguarda il confronto tra il test eseguito prima di somministrare la sessione di Core training (pre-allenamento) e il test eseguito dopo la sessione (post-allenamento), abbiamo notato una diminuzione del numero di risultati nulli (ovvero di nullità del test per non rispetto dei parametri di realizzazione) con una media di quattro per alunno, a differenza delle quasi sei che si erano verificati nel primo test. Inoltre è diminuito il tempo di completamento; i venti minuti per studente di media che abbiamo ottenuto nel pre-allenamento, sono diminuiti a diciassette minuti in media per studente nel post-allenamento. Questo abbassamento è stato dovuto dalla minore nullità, dagli effetti del core training, e dall’apprendimento motorio del test.
Ricordiamo che il test S.e.b.t (stella) pur essendo standardizzato e ampiamente studiato, è anche un eccellente esercizio che ci dà l’opportunità di raggiungere numerosi obiettivi. Quindi, se venisse utilizzato nelle nostre pratiche, senza dubbio migliorerebbe la propriocezione e l’equilibrio dinamico dei nostri studenti.
Autore: José De Laurentis
Direttore: Professore e fisioterapista Pablo Gaitán.
Co-direttore: Professore Julio Ceballos.
BIBLIOGRAFIA
Latin American Magazine psicomotorio e tecniche fisiche Vol 6. P 66-78 ..